miércoles, 23 de marzo de 2011

A i miei amici del quartiere delle Cure

Considerando la storia, il popolo, e la nostra osservazione delle Cure, pensiamo che il presente non si accorda con l’importanza, l´impronta sociale, che la piazza il quartiere delle Cure, ha nel contesto storico fiorentino.

Ci ricordiamo i gesti, la desilusione degli adulti, la mancanza di cordialita delle persone della terza età, e l’innocenza sulla faccia dei bambini. Cosa cambierà di questo quartiere? Nonostante, nella mattina l’odore del pesce fresco continua a incantare le nostre narici; i giovani si guardano fra di loro cercando di trovare il ragazzo o la ragazza per le possibile avventure, e anche i bambini continuano a correre davanti ai loro genitori.

Questo è il paradosso fra la nostalgia e la speranza di un futuro migliore. Ma cosa faremo noi, i ricercatori dell’istituto europeo, per questa gente, piu che andare nel quartiere a fare domande e portare un segno di cosmopolitaneita... Virtualmente niente. Questa possibilita scappa delle nostre mani...

Per il momento, abbiamo il dovere di raccontare ai nostri compagni e anche, se è possibile alla società in generale, la nostra sperienza, il nostro contatto con la gente. Cosa che noi abbiamo fatto durante questa presentazione. Ma manca, forse, fare il piu pericoloso della nostra attività, cioè esprimere, tramite la scrittura, il nostro giudizio di valore, la nostra rivendicazione.

1. Al sindaco di Firenze : applicare le politiche pubbliche necessarie per fare che il storico quartiere delle Cure ritorni alla sua naturale condizione : la bellezza e la grandezza.

2. Alla gente del quartiere in generale: la speranza è l’ultima cosa che si lascia perdere. Questa è anche l’ispirazione, voglio dire, è il motore ludico per fare il cambio sociale che voi necessitate. Non ci parliamo di rivoluzione, ma di una vita migliore. La sociabilita in un ambiente di cordialita e bellezza è fundamentale perla felicità nel momento dellanostra finita esistenza.

3. Ai gentili venditori del mercato delle cure: sappiamo e non abbiamo mai messo in dubbio che voi siete l’organo vitale del quartiere. Ma questo non significa che siete i commandanti della piazza. Tutti gli organi formano una parte essenziale nell’esistere di un’entità. Ma non dovete mai dimenticare che come organi sietesolo una parte di quest’entità. Complemantare, certo, ma non esclusiva. Per questa ragione, considerate gli altri componenti del quartiere. L’unica forma per vivere è CON-VIVERE.


Per sempre, il vostro vecino e amico, Javier Habib

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